5 maggio 2009

L'automobilismo di massa e il sindaco sacrificale

L'altro ieri mi sono schiantato in bici a Chinatown. Un manovale cinese - alla sua 21esima ora di lavoro senza pause - non si é accorto di me e ha aperto la porta anteriore del suo furgoncino proprio in corrispondenza del mio passaggio. Sono atterrato di lato sul soffice asfalto di Manhattan (voi direte 'che quello di Casalecchio di Reno é diverso?' e io vi risponderò: mi piaceva l'espressione, non rompete i coglioni).

Qui hanno una formuletta fantastica per descrivere il fenomeno, di quelle che ti fanno capire l'oggettiva superiorità pratica della lingua inglese. Dicono 'I've been doored', e la gente capisce che ci si riferisce nello specifico a qualcosa di ciclistico. Quindi sono stato 'doored' anche io, entrando a far parte stabilmente del folto gruppo di ciclisti guerriglieri di New York. Per i bikers usare la bicicletta a New York é un atto politico, aggredire l'automobilista é necessario come inevitabile - e giusto - é il sacrificio del 'being doored' o dell'essere vittima di altri incidenti e angherie. Nell'ideologia dei bikers c'è spazio anche per un po' di estetica del martirio come fra i serbi e gli sciiti - non la spiegherei così, non temete - e ogni centimetro di pista ciclabile é un'occasione per esercitarla: si spera sempre che l'automobilista del vicino New Jersey - il mio amico Rey, biker fondamentalista, dice che sono sempre loro all'origine del male - ti offra l'occasione per uno scontro verbale o ti provochi magari una feritina da esibire la sera stessa ad un raduno di bikers arrabbiati. Si tratta di gente bizzarra, é evidente. Ma hanno ragione.

E' ormai oggettivo che vita urbana é automobilismo di massa sono incompatibili: o hai le auto o hai le città, a noi sta la scelta. I costi ambientali e sociali dell'utilizzo dell'automobile nelle aree urbane sono ormai assolutamente insostenibili, a partire dalla quotidiana moria di ciclisti: ogni città ha il suo 'segnale' per ricordare un ciclista ammazzato, qui delle bici bianche e dalle nostre parti fiori e foto ancora più struggenti. Sappiamo benissimo che inefficienza e alti costi del servizio pubblico sono il risultato dell'utilizzo di massa dell'automobile: senza auto, autobus e tram sarebbero più veloci e più economici sia in termini di produzione del servizio che in termini di costo al consumo. Inoltre, gli effetti sociali e anche economici della fine dell'automobilismo di massa nelle nostre città sarebbero rivoluzionari.

Sono pronto a scommettere su una significativa riduzione della solitudine come dell'insicurezza urbane e su una ripresa del commercio di prossimità, una volta che avremo abbandonato per sempre la bizzarra idea dell'auto sotto casa. Conosciamo le obiezioni...E' vero, l'industria automobilistica ha un ruolo rilevante nello sviluppo teconologico: lo avrebbe anche se la produzione si spostasse prevalentemente su mezzi di trasporto collettivo. Mentre é meno vero di un tempo che il suo peso occupazionale é talmente rilevante da renderla irrinunciabile (e anche in questo caso si tratterebbe e di convertire e non di chudere....). Comunque, le politiche omeopatiche - oasi pedonali, tickets di accesso, fasce orarie- hanno fatto il loro tempo. Bisogna passare alla seconda fase: semplicemente vietare l'utilizzo dell'auto nelle città. Una vera e propria rivoluzione, altro che Chavez. La cosa implicherebbe investimenti massicci, una grande occasione in un mondo improvvisamente risvegliatosi keynesiano.

L'avvento dell'automobilismo di massa é stato reso possibile da investimenti pubblici di dimensioni ciclopiche - pensate solo ai programmi autostradali su entrambi i lati dell'Atlantico - la de-automobilizzazione di massa ne implicherà altrettanti. Ma per ora abbiamo bisogno di qualcuno che dia l'esempio, abbiamo bisogno di un sindaco sacrificale. Qualcuno o qualcuna che eletto/a alla guida di una grande città decida programmaticamente di non essere rieletto/a cinque anni dopo: l'esito probabilmente necessario di un esperimento di de-automobilizzazione di massa (di cui ovviamente non si dovrebbe parlare nel corso della campagna elettorale)....Fatevi avanti, ovviamente con le vostre automobili (da esibire nel corso della campagna per non dare nell'occhio...)